Itocorre (1) regolo di Gallura promette fedeltà ed ajuto, e la futura donazione di quattro corti, e di una libbra d’oro all’anno, alla Chiesa maggiore di S. Maria di Pisa.
(1115, o 1116 (2))
Dagli Archivi della Chiesa Primaziale di Pisa.
In nomine summi et Salvatoris Dei Amen. Ego judex Ithocor de Galluri ab hac ora in antea fidelis ero ecclesie sancte Marie de Pisa et Comuni, et quodcumque ipsa ecclesia de Pisa adquisitum habet infra judicatum de Galluri vel in antea adquisierit non tollam neque contendam, et contra alios retinere adjuvabo, et si alius homo abstulerit vel contenderit vel in ipsa causa offenderit infra triginta dies postquam inquisitus fuero justitiam pro posse meo inde faciam, et IIIIor curtes dabo prenominate ecclesie de Pisa tales que placeant misso suo, et per unumquemque annum unam libram boni auri, vel valens; et si evenerit quod in uno anno non dederim, in alio restituam. Et nullum missum sancte Marie occidam vel occidere faciam, neque capiam vel capere faciam, et si aliquis fecerit justitiam inde faciam (3). – Hoc idem sacramentum fecerunt mulier judicis et filii (4), et Marianus de Serra, Comita de Maroniu, Ithocor de Flumen, Saltaro Buccagrassa, Comita de Serra, et Comita Pinna.
NOTE
(1) Lo stesso Ortocorre, cui appartiene il diploma precedente. Il di lui nome adunque, e si pronunziava in due modi diversi, o per la sua asprezza era variamente pronunziato e scritto dai notai.
(2) Anche la data di questo documento fu erroneamente annotata dagli archivisti Pisani all’anno 1083. Manifestamente è posteriore alla donazione del 1113 di Padulesa, ed alla conferma fattane nell’anno seguente dallo stesso Itocorre, od Ortocorre; e perciò la riferiamo all’anno 1115 o 1116 (stil. pis.). La donazione delle quattro corti promesse nel presente Atto fu poi effettuata con diploma dell’8 maggio 1117 (Ved. infr. N° XXIII).
(3) Pare adunque, che in Gallura i regoli di quella provincia, e di quel tempo, e gli uomini più potenti del giudicato, usassero la giustizia assai sbrigativa di uccidere ed assassinare i Missi Pisani.
(4) È ignoto il nome della moglie, e quello dei figli del regolo Itocorre, che giurarono assieme al marito, ed al padre.